Mansio Templi Parmensis 1275 asd

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Perché è fondamentale rievocare i templari?

Pubblicato da Sara in 3 Maggio 2017
Pubblicato in: Diario. Tag: ordini monastico militari, ricostruzione storica, rievocazione, sinergie, sperimentazione. 2 commenti

Sappiamo benissimo che lo scopo di questo post è un po’ strano per noi che ci occupiamo di questa cosa da più di 20 anni e che sarebbe anche scontata la risposta, ma permetteteci di dirvi che non è proprio così.

La prima risposta scontata sarebbe che l’ordine templare è esistito in un tempo preciso della Storia e come tale ha il suo diritto di esistere nei libri di testo come nei campi d’erba rievocativa. La seconda risposta scontata riguarderebbe il valore di una buona ricostruzione a fianco di una buona storiografia atte a combattere una marea di “farloccanesimo” buono solo a fare disinformazione nella gente.

Due risposte corrette, vere, incontrovertibili, che però lasciano aperte un sacco di non contro risposte. Spieghiamoci meglio.

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Allenamento fra cavaliere templare e saraceno. Rievocazione “Assedio alla rocca” di Serravalle ed. 2016 organizzata dalla Pro Loco Serravalle Pistoiese

Partiamo dalla seconda: controbattere la disinformazione. Mi spiace dirlo, ma dopo 23 anni di onorata carriera (partendo anche noi dalle calzamaglie e dalle cose improponibili per arrivare a ora in cui possiamo discutere con storici per dire la nostra, dopo aver esaminato le varie fonti) ci troviamo ancora a dover rispondere alle stesse domande: avete voi il graal, ma l’arca dell’alleanza, ma i catari, ma Dan Brown, ma la Maddalena, ma i Merovingi, ma…ma. Ma anche no! E pur “perdendo” ore a cercare di spiegare con dati storici tutti i vari passaggi che hanno permesso la nascita di certe leggende, oppure scardinare legami storici non corretti per cattiva lettura delle fonti, oppure a contestualizzare nel periodo i vari protagonisti, noi a quelle domande dovremmo ancora e ancora e ancora rispondere. Con pazienza. Dobbiamo però segnalare come questo tipo di domande sia sempre più raro e sempre più persone, quando si accostano alle nostre didattiche o al nostro accampamento, arrivano mediamente incuriosite e propense ad ascoltar parlare di Storia; magari non saranno ferrati sull’argomento; magari, non avendo chiari certi passaggi, tenderanno a semplificare troppo, ma in ogni modo la Storia vera dei templari sta lentamente uscendo dall’oscurità. Qui noi siamo protagonisti di questo svelamento, come “braccio armato” di storici e archeologi, come corpi fisici a servizio delle parole: “quando il gioco si fa duro i duri iniziano a giocare” (cit.).

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Rievocazione di un giorno medievale al castello pallavicino di Varano de’ Melegari. Alla presenza del commendatario si discute della situazione dei possedimenti cristiani in Terrasanta grazie alle informazioni di un nobile di ritorno.

La prima risposta invece svela un grosso problema che sinceramente facciamo fatica a comprendere a pieno: i templari esistettero ma non si sa dove. Perdonate la provocazione, ma è quello che a volte ci sembra di comprendere leggendo testi e ascoltando certi discorsi.  Se ci pensate bene in molti testi dedicati alle crociate, per esempio, di alcuni anni fa pur nominando i templari in episodi famosi (come Hattin o Acri) alla fine si concentrano su re e nobiltà europea, dimentichi di chi faceva parte all’elitè della società ma aveva deciso di servire sotto un’altra divisa: quella dei mantelli bianchi e con la croce rossa. Leggendo questi testi e poi leggendo i testi degli storici come Demurger, ci siamo sempre trovati di fronte a un paradosso: queste due storie, nello stesso territorio e nello stesso periodo, sembrano due storie separate che raramente si incontrano, come se fossero rette parallele. Come mai? Difficile dare una spiegazione, anche perché quando si affronta lo studio templare ci si rende conto di come i contatti fra ordini monastici militari e società fossero ben più stretti e complicati di quanto si voglia trasmettere. Anche perché, da una lettura superficiale, sembrerebbero che gli ordini monastici militari vivano sottovuoto nei loro conventi o castelli per poi apparire solo a sprazzi di solito per infastidire il potente di turno (vedi Federico II di Svevia che toglie i possedimenti templari e ospitalieri nel sud Italia per darli ai teutonici; oppure il processo finale voluto dal re di Francia Filippo il Bello). Non ha molto senso non credete? Sappiamo benissimo che stiamo semplificando e portando all’eccesso un modo di raccontare certi periodi storici e che nei libri storici di divulgazione non si può scrivere tutto e quindi si scremano un bel po’ di cose, ma credeteci quando vi diciamo che facendo così si perde la verosimiglianza dell’epoca. E questo aspetto va a toccare di rimbalzo anche le rievocazioni.

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Rievocazione “Assedio alla Rocca”, Serravalle Pistoiese edizione 2014. Presenti al processo vengono chiamati tutti i rappresentanti della società e dalla parte della Chiesa siedono il vescovo e i rappresentanti degli ordini del Tempio e dell’Ospedale.

Ecco un’altra nota dolente. Spiace vedere come sia difficile far capire a rievocatori di importante valore, con studi e sperimentazioni importanti che i templari erano quotidianamente presenti alla vita cittadina a tal punto che non solo mantenevano rapporti con le famiglie d’origine (anche troppo, visto che furono i contatti del re di Francia con la Tesoreria del Tempio a Parigi a creare uno dei tanti motivi d’attrito), ma anche esercitavano controllo sul territorio a loro assegnato; usavano maestranze cittadine per la costruzione o sistemazione dei loro edifici; partecipavano ai mercati per la vendita dei loro beni; avevano un sigillo con cui marchiavano tutti i loro beni in modo che fossero ben riconoscibili; oltre al fatto che facevano servizio di custodia dei beni e di ritiro nelle altre loro case (no, non erano banche e non facevano opere da banca) e davano il patentino di autenticità a molte reliquie. Avevano chiese le cui funzioni venivano celebrate molto spesso da preti esterni all’ordine e a cui partecipava tranquillamente la comunità. Quando si studia la storia templare si viene a scoprire un cosmo vivo e composto da varie entità e non a caso la storica Simonetta Cerrini ha intitolato un suo libro “La rivoluzione templare”: l’ordine in modo semplicistico ha unito gli oratores ai bellatores e non solo. Una rivoluzione che fece parte dell’epoca in cui sono vissuti, come una parte di quel meraviglioso secolo che fu il duecento pieno di spinte spirituali e commerciali, artistiche e militari, un secolo vivo e vivificante che per noi che lo rievochiamo lo riteniamo uno spartiacque fra un prima e un dopo (forse siamo di parte, perché questo è il periodo che abbiamo scelto, ma fu davvero un secolo vivo e in fermento).

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Rievocazione organizzata dal gruppo “Prioratus Hospitalis Acconensis” a Maiano nel 2016. Accoglienza del pellegrino all’ospitale dell’ordine.

Ecco perché diventa doveroso lavorare con altri gruppi di rievocazione per operare una sinergia più stretta e uscire dalle rispettive zone confortevoli e avvicinarsi il più possibile a quella che poteva essere la vita di 800 anni fa. Il nostro dovere di rievocatori è sempre stato dare la risposta a quella domanda che è il titolo al post anche a chi non riesce a dare un posto “normale” nelle rievocazioni, a vederci fianco a fianco a nobili e artigiani, a cambiavalute e frati, contadini e mercanti. Non diciamo che la situazione sia nera e difficile come 15 anni fa, ma ci rendiamo conto parlando con nostri colleghi come la “nostra” storia sia poco studiata nelle sue pieghe come si fa con certi ceti sociali o certi ruoli (sarti, medici e scrittori vanno per la maggiore di questi tempi ed è difficile che in un gruppo non ci siano questi ruoli e che non si sappiano le cose base) e questo crea un vero ostacolo per una nuova visione della rievocazione meno stereotipata. Desidereremmo per il futuro poter avere una maggiore interazione con altri gruppi al di là del già proficuo scambio di opinioni sulla parte militare o atletica, riuscendo a creare un vero spaccato di vita quotidiana che può partire con la cerimonia pubblica di investitura del cavaliere templare, per arrivare al mercato cittadino e, perché no!, per la partenza per le crociate da un porto di truppe miste templari e secolari. Molte cose si possono ricostruire senza stravolgere nessuno dei gruppi che in libera scelta hanno deciso di voler raccontare un piccolo pezzo di Storia.

Sta a noi continuare a far comprendere l’importanza di quella rivoluzione che vide il suo massimo nel XIII secolo, ma che cambiò la Storia per sempre per tutti.

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La stagione 2017 è cominciata!

Pubblicato da Sara in 30 marzo 2017
Pubblicato in: Diario, Eventi. Tag: stagione rievocativa. Lascia un commento

Nella nostra pagina degli eventi potrete trovare le date sicure della stagione 2017.

Ve le ricordiamo anche qua, di modo che abbiate più facilità a chiederci informazioni per i vari eventi a cui parteciperemo.

EVENTI 2017

1. Castagnaro 12 marzo

2. Armi& Bagagli 17-18 marzo

3. Trecentesca (Morimondo) 20-21 maggio

4. Serravalle Pistoiese 27-28 maggio

5. Ferrara 24-25 giugno

6. Mantova 26-27 agosto

7.  Gubbio 27 settembre-1 ottobre

8. Varano de’ Melegari (PR) “Il castello prende vita” 15 ottobre

9. Malta 8-10 dicembre

E questo è solo l’inizio, perché tante altre cose bollono in pentola! Rimanete informati!

Mantova Medievale pro terremotati

Pubblicato da Sara in 2 settembre 2016
Pubblicato in: Diario, Eventi. Tag: Mantova Medievale, ricostruzione, terremoto. Lascia un commento

Quando nel 2012 il terremoto sconvolse l’Emilia e parte della Lombardia, anche Mantova ebbe i suoi danni. “Mantova Medievale” come evento decise di metterci la faccia e fare una lotteria i cui proventi sono andati a un preciso restauro di un edificio della città. Oggi come allora l’evento, gli organizzatori e i rievocatori tutti non si tirano indietro. E noi con loro.

Oggi come allora si è deciso che non si doneranno soldi a pioggia, ma dopo un’attenta analisi con chi di dovere si sceglierà di adottare un’opera per il bene pubblico, sia essa un monumento (che come tale può anche essere solo simbolico, ma fondamentale per ricostruire una comunità) che un edificio pubblico. Sta a noi aiutarli a fare di più.

Per chiunque volesse dare una mano ai terremotati, ma avesse timore che dando soldi a pioggia poi non vengano davvero usati, può informarsi e farlo attraverso “Mantova Medievale”. Per qualsiasi informazione, visto che il nostro blog si è prestato come cassa di risonanza e sostegno (e quindi non abbiamo risposte specifiche da darvi oltre al post), vi invito a contattare la pagina di fb della “Compagnia della rosa a.d. 1403 ” o il “Gruppo alpini di Rivalta sul Mincio”.

Vi ringraziamo dell’attenzione.

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Questo il volantino con le indicazioni utili. Grazie.

 

 

Mansio Templi Parmensis 1275 asd: siamo sempre noi

Pubblicato da Sara in 2 marzo 2016
Pubblicato in: Diario. Tag: Mansio Templi Parmensis. Lascia un commento

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Gubbio 2015

Un breve post per spiegare a chiunque ci segue da tempo la modifica al nome che ci ha sempre fatto riconoscere.

 

Dopo 22 anni di storia rievocativa, dopo tante cose che abbiamo condiviso con voi e con chi ci ha seguito, ci siamo aggiornati ma siamo sempre noi. Tanta acqua sotto i ponti è passata da quel lontano 1994 e non solo in ottica rievocativa, ma anche in ottica di legislazione. Un tempo noi (intesi come associazioni storico culturali che si occupavano di rievocazione) eravamo una cosa strana, ora siamo una realtà e abbiamo molte più potenzialità di un tempo che anche il legislatore nel tempo ci ha dato modo di poter dimostrare. E per quale motivo non dovremmo cogliere l’occasione?

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La Barben (Francia) 2012

Siamo noi con un nome leggermente diverso, ma che ci permetterà d’ora in poi di poter ampliare le nostre potenzialità in ambito didattico e ricostruttivo e rievocativo. Ci sarà molto più spazio all’attività schermistica e sportiva (e stiamo lavorando tanto su questi campi), senza dimenticare il nostro ruolo di didattica. Ci saranno più potenzialità nello studio e nella collaborazione anche con le scuole e altri enti culturali, più visibilità e più possibilità di dire anche la nostra. E tanti altri progetti che scoprirete un po’ per volta, insieme a noi. Insomma ancora una volta non ci tiriamo indietro e crediamo in tutto quello che abbiamo deciso di fare, anche nella fatica e nel divertimento.

 

“Mansio Templi Parmensis 1275 asd”.

Questo è solo l’inizio.

Non nobis!

La stagione schermistica 2015

Pubblicato da Sara in 2 novembre 2015
Pubblicato in: Scherma. Tag: attività sportiva, Club scherma La Farnesiana, lotta antica, scherma medievale. Lascia un commento
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Riprendiamo la stagione con il maestro Marco Melli mercoledì 4 novembre 2015, alle ore 21, presso la sala del “Club scherma La Farnesiana” in via Cardani 19, Parma.

Si riprendono gli studi di scherma storica (duecentesca, ma non solo) e di lotta antica affiancando la sperimentazione agli studi propedeutici e tecnici.

Durante l’anno si svolgeranno stage di scherma storica anche con altri insegnanti di scherma storica, di lotta antica e altri stili di combattimento antico.

Per chiunque fosse interessato a partecipare alla stagione schermistica o ai nostri futuri stage sia di scherma che di lotta, ci contatti.

Festival del Medioevo: riflessioni

Pubblicato da Sara in 26 ottobre 2015
Pubblicato in: Diario, Eventi. Tag: confronto, Festival del Medioevo, Gubbio, medioevo. 3 commenti

E’ passato quasi un mese da quando siamo stati a Gubbio per il Festival del Medioevo e dobbiamo essere sinceri ancora non ci capacitiamo della grande e importante esperienza che abbiamo vissuto. Ci sono momenti in cui ci si rende conto che i treni passano e vanno presi al volo, ci sono paure, titubanza, dubbi, soprattutto quando questi treni passano in momenti di crisi e in una nazione come la nostra il cui investimento sulla cultura è sempre più faticoso. Per noi che abbiamo scelto di affiancare alla nostra esperienza rievocativa, quella della didattica ad altri a volte è sconsolante vedere quanti investimenti non vengono colti da chi di dovere.

Questa volta non è stato così e per noi è stata una grande e meravigliosa sorpresa.

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Ci ha accolto Gubbio un martedì mattina tardi con una scenografia splendida, da grande città medievale arroccata fra i boschi umbri, splendida coi suoi palazzi imperiosi, luminosa come solo certe zone possono essere anche quando il vento si fa forte e le nuvole portano pioggia. Non sappiamo dove guardare e ci sentiamo un po’ come se fossimo in balia da emozioni e stordimento, ma alla fine torniamo alla terra e dopo un pranzo leggero si monta il campo all’interno del chiostro della chiesa di San Francesco. Il campo, 4 tende arredate, viene su con solerte calma come oramai abbiamo imparato a fare anche quando siamo in 4 e con qualche aiuto esterno. La cornice è splendida, raccolta, emozionante e sì dentro un chiostro non avreste mai visto davvero delle tende montate, ma fanno la loro porca figura. Il bello verrà dopo e ancora non lo sappiamo.

Già dal primo giorno ci siamo resi conto di quanto l’evento fosse una cosa diversa da quello che pensavamo in base alle nostre esperienze passate: la gente presente, a ciclo continuo, era davvero interessata, le domande fuori luogo pochissime, la curiosità e attenzione molto alte. Qualcosa qui è stato cambiato.

scolaresche

scolaresche

Le scolaresche, i singoli, i turisti, le coppie o anche i semplici gruppi che si incamminavano verso la sala delle conferenze a fianco del nostro chiostro rimanevano incuriositi da noi, dai nostri banchi didattici, dalle tende arredate e chiedevano, ritornavano e chiedevano, si fermavano e ascoltavano. Ci guardavamo stupiti e sorridenti di trovarci finalmente in un posto in cui tutti i nostri sforzi valevano la pena di essere stati fatti negli anni. Ci rimaneva solo il dubbio di come avrebbero accolto noi, con le nostre vesti e le nostre sperimentazioni, chi il mestiere dello storico lo fa davvero…quali sarebbero stati i rapporti con l’Accademia con la A maiuscola?

Anche in questo campo siamo stati stupiti, uscendone con un bagaglio culturale e umano fuori dal nostro immaginabile, perché alla fine non solo l’Accademia si è incuriosita di noi, ma si è anche fermata a parlare, discutere, confrontarsi e addirittura provare le nostre riproduzioni, senza spocchia, con rispetto, attenzione, capendo che quello che facciamo è amore per la Storia e “niente” altro (aprite questo tweet e capirete). Trovarci di fronte ai nome di coloro che ci forniscono le basi per i nostri studi o sperimentazioni e vederli disponibili è stato per noi, lo possiamo dire senza patema, una fonte di orgoglio e soddisfazione: lavorare per tanti anni (21 lo sapete), mettersi in continua discussione, trovare sempre il confronto l’unica arma utile in questo lavoro e vedere che chi è dall’altra parte ne ha compreso il valore è, sì, grande soddisfazione personale e di gruppo.

Il professor A. Barbero incuriosito ascolta la nostra didattica sugli armamenti e prova le nostre riproduzioni.

Il professor A. Barbero incuriosito ascolta la nostra didattica sugli armamenti e prova le nostre riproduzioni.

Abbiamo faticato davvero, più di certe uscite rievocative, con 10 ore di didattica continua e sempre in piedi, con cambi al volo per mangiare o per riprendere fiato, con decisione più o meno estemporanea di dimostrazioni in armi o di altro tipo, con ininterrotta attenzione a tutto quello che ci capitava attorno, ma sinceramente ne valeva la pena!

Valeva la pena essere stati uno dei punti nodali (scoprendolo a cose in corso, mentre ci arrivavano notizie dall'”esterno”, quando arrivavano a intervistarci le televisioni locali o i fotografi ufficiali pranzavano al nostro stesso tavolo) di un evento che ha unito tutto quello che era possibile per un appassionato serio di Storia: centro culturale con conferenze di alto livello, punto logistico dedicato all’editoria di settore, palazzi aperti e visitabili, interazione continua fra ogni livello, centro informazioni nevralgico. E poi un’ospitalità squisita che ci ha fatto capire anche quanto rispetto ci fosse per ogni elemento, tassello, mattoncino del Festival.

Questa prima edizione del Festival del Medioevo è stata la pietra fondante per quello che noi speriamo sia un evento forte, internazionale, divulgativo, aperto a tutti dedicato a quei millenni che passano sotto la denominazione di “medioevo”; un festival che si smarchi dalle singole fiere, giostre, feste e rievocazioni varie del paese italico, diventando il crocevia di tanti saperi, manualità, sperimentazioni, progetti, personalità e situazioni; un momento di crescita culturale per tutti che passi dall’interazione continua e priva di sovrastrutture mentali che veda l’Italia finalmente al centro dell’Europa.

Fieri ed orgogliosi di esserci stati in questa prima edizione del Festival del Medioevo, dobbiamo ringraziare chi ci ha voluto così fortemente, chi ha creduto in noi, chi ha visto sul campo quello che sappiamo fare, chi ci ha supportato per tutti i giorni: Federico Fioravanti presidente dell’Associazione del festival; Maurizio Calì e Mauro Enrico Soldi di “Italia Medievale“; tutto lo staff del festival, perché le loro parole e i loro sorrisi ci hanno fatto comprendere quanto ne valesse la pena. La fatica loro è stata tanta, ma la loro soddisfazione ancor di più.

Un ringraziamento va anche alla Rai per tutto il supporto logistico e visivo su più reti; al ristorante “Dulcis in fundo“; l’agriturismo “Ponte di Riocchio“; l’albergo “Sporting“; tutti i ragazzi e le ragazze che ci hanno aiutato nelle piccole e grandi cose da fare; agli altri rievocatori con cui abbiamo interagito scoprendo un sacco di cose interessanti.

Grazie, ancora grazie. Ne valeva la pena.

Festival del medioevo, Gubbio, 30 settembre-4 ottobre

Pubblicato da Sara in 9 settembre 2015
Pubblicato in: Eventi. Tag: Festival del Medioevo, Gubbio, living history. Lascia un commento

Per raccontare la Storia ci vuole coraggio spesso, quello dei veri appassionati, qualunque sia la veste con cui lo si fa, siano essi editori, rievocatori, storici, archeologi, educatori, redattori di giornali di settore, organizzatori di eventi non importa, ognuno di loro scommette di poter far scattare almeno una scintilla di passione in chi riceverà il frutto di tanti sforzi.

Qualcuno ha voluto scommettere alla grande e organizzare nella bella cittadina di Gubbio un Festival del medioevo, muovendo persone, enti, personalità per poter arrivare a creare quello che si prospetta essere un evento capace di parlare di 1000 anni di Storia attraverso i più svariati punti di vista: quello dello storico, quello di chi divulga storia (case editrici di settore) e chi cerca di farlo rivivere.

In questo ultimo punto arriviamo noi con la nostra voglia di divulgare la storia dei templari, indossandola (e non è un modo di dire), costruendola, provandola come sappiamo fare da 21 anni a questa parte.

Nella pagina degli eventi ci troverete nella sezione “Living History” :

• I cavalieri templari | Chiostro Maggiore, Convento di San Francesco | Tutti i giorni(9.30 – 19.00)
Mansio Templi Parmensis racconta la vita reale e la storia dell’Ordine del Tempio, attraverso la fedele ricostruzione di una mansio dei cavalieri templari.

nella modalità a noi consueta di ricostruzione di una mansio templare all’interno di un edificio.

Orgogliosi di far parte di questo importante progetto, ringraziando chi ha voluto che noi facessimo parte di tutto ciò, pronti a raccontare, ricostruire, divulgare, metterci in gioco, non possiamo dire altro che vi aspettiamo a Gubbio dal 30 settembre al 4 ottobre.

http://www.festivaldelmedioevo.it/portal/

Per qualsiasi informazione del festival vi consigliamo di guardare il sito e annotarvi tutti gli interessanti appuntamenti.

Ringraziamo tutti gli sponsor che hanno voluto sostenere questo evento e vi invitiamo a prenderne nota sempre dalla pagina iniziale del sito www.festivaldelmedioevo.it

Un giorno da medievali al castello Pallavicino di Varano de’ Melegari (PR)

Pubblicato da Sara in 16 giugno 2015
Pubblicato in: Eventi. Tag: castello Pallavicino, mansio templare, Varano de' Melegari. Lascia un commento
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Ritorna anche quest anno l’emozionante evento che vede il castello Pallavicino di Varano de’ Melegari (PR) riprendere vita e ritornare nel passato, come una stupenda macchina del tempo, aprendo le porte delle sue stanze ancora una volta arredate come i tempi passati.

“Un giorno da medievali” è un’esperienza diversa per imparare la Storia ascoltando dalla viva voce dei rievocatori storici dell’associazione storico culturale “Mansio Templi Parmensis”: è la possibilità di vedere come facevano le cose, come le imparavano, come le costruivano. Entrare in punta di piedi nelle vicende dell’ordine del Tempio, diventato famoso per la sua potenza e particolarità, per ascoltare la vita dei nostri avi così come è stata vissuta, per scoprire dove la realtà e la leggenda si sono confuse e trovare che la Storia è molto più emozionante e coinvolgente. Cavalieri e sergenti templari, cappellani, amministratori, turcopoli, fratelli di mestiere, sorores templi saranno le vostre guide per scoprire e conoscere chi fosse l’ordine del Tempio.

“Un giorno da medievali” nasce dalla collaborazione dell’associazione storico culturale “Mansio Templi Parmensis” e la cooperativa sociale “La Lasse”, con il patrocinio del comune di Varano de’ Melegari, proprio con l’intento di far provare a grandi e piccini l’emozione di aggirarsi in mezzo alla Storia, di interpellare chi  la studia e la mano, toccare con mano le ricostruzioni di reperti, assistere a veri momenti di vita vissuta, interagire con chi veste i panni del passato.

Perché la Storia si fa Didattica ed Emozione!

 

Ingresso:
0-5 anni: gratuito
6-14 anni: 5 euro
Intero: 10 euro

Per informazioni per il castello: cellulare: 366-6022442    email: info@lasse-coop.it

Per informazioni per la rievocazione: M.TempliParmensis@gmail.com https://mansiotempliparmensis.wordpress.com/

 

Come raggiungerci

Via Castello, n°1, 43040 Varano de’ Melegari PR

Da Fornovo Taro (casello autostradale): voltare a sinistra e seguire le indicazioni per Varano Melegari, proseguire lungo la strada principale per 10 Km. Il castello si nota sulla sinistra, davanti ad una rotatoria.

Dal Bardi: lungo la strada provinciale per Parma, il castello si trova sulla destra all’ingresso del paese di Varano Melegari, in prossimità di una rotatoria.

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volantino dell’evento

30-31 maggio 2015: Serravalle Pistoiese

Pubblicato da Sara in 28 Maggio 2015
Pubblicato in: Eventi. Tag: assedio alla Rocca, Serravalle Pistoiese. 1 Commento

Ricomincia ufficialmente la stagione. Siamo pronti.
Basta fiere, ora si torna in accampamento.
Si torna alla Rocca di Serravalle Pistoiese, dove la Storia riprende vita e sorge dalle rovine della rocca per trasformasi in racconto, didattica, divertimento.

Assedio e conquista della rocca, lancio notturno di palle infuocate dal trabocco, caccia al tesoro per i più piccoli, didattica per tutti e un processo medievale. Questo è solo l’antipasto, poi voi potrete godervi tutto il resto.

Dove trovare informazioni?
Evento di facebook https://www.facebook.com/events/924657304252679/
Sito internet http://www.assedioallarocca.it/

manifesto dell'evento

manifesto dell’evento

Armi & Bagagli 2015: ci siamo!

Pubblicato da Sara in 13 marzo 2015
Pubblicato in: Eventi. Tag: Armi & Bagagli, fiera. 2 commenti

Ricomincia la stagione rievocativa e partiamo con un appuntamento per noi molto utile e importante: “Armi&Bagagli” la fiera della rievocazione. Superati ogni record, quest anno ci saranno 274 espositori. Non perdetevi l’elenco e la possibilità di scaricare la riduzione del prezzo di ingresso, andando a questo link. La fiera si svolgerà a Piacenza il 21-22 marzo.

Artigiani, rievocatori, stand utili a tutto quello che gira attorno a noi rievocatori (sì, c’è lo stand della birra! Come farebbe un rievocatore a stare senza la birra?) che ogni anno cerchiamo quel tal oggetto particolare, quella stoffa che renderà il nostro personaggio e la nostra ricostruzione ancora più credibile. La fiera è anche un modo per rincontrarci, per poter chiacchierare con gli amici, per pianificare i progetti e stringere mani nuove con cui parlare della passione comune.

Anche quest anno noi ci saremo nel nostro stand.

Guardate bene la piantina: siamo di fronte all’entrata 9!

Vi aspettiamo!

piantina. Seguite la freccia, urlate "Non nobis!" e ci troverete!

piantina.
Seguite la freccia, urlate “Non nobis!” e ci troverete!

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